Pterostoma palpinum

di Paolo Mazzei

Femmina adulta.

Questo mese, con la 60esima uscita della nostra rubrica, torniamo a parlare di Notodontidae e in particolare di Pterostoma palpinum (Clerck, 1759), descritta originariamente, come moltissime altre “falene”, appunto nel genere Phalaena Linnaeus, 1758 e appartenente alla sottofamiglia delle Notodontinae.

È distribuita in tutta l’Europa, tranne la Grecia e probabilmente la Sardegna; attraverso la Turchia si spinge fino in Iran. In Italia è comune e diffusa in tutte le regioni, in Sardegna è citata da De Freina & Witt (1987) ma va confermata.

Frequenta soprattutto boschi ripariali ed altri ambienti con abbondanza di salici (Salix L.) e pioppi (Populus L.), che sono le sue piante nutrici larvali, tra il livello del mare e 1600 metri di altitudine.

Vola da marzo a settembre, in due generazioni sovrapposte e quindi non facilmente distinguibili, tranne che in montagna oltre i 1200 metri e a latitudini più settentrionali, dove compare tra aprile e maggio in un’unica generazione.

Il pattern alare è variabile per quanto riguarda sia il colore di fondo, che va dal grigio chiaro a delle tonalità di un nocciola più scuro, sia l’estensione e la tonalità dei disegni più scuri.

Uovo

Le uova vengono deposte e incollate sui tronchi, rametti e foglie delle piante nutrici, singolarmente o in piccoli gruppi. L’uovo è sferico, con la base leggermente schiacciata, bianco latte con all’apice (polo) una macchietta circolare verde sfumata ai bordi e con il centro biancastro.

Larva L1

La schiusa avviene a circa una settimana dalla deposizione: appena nata il corpo è verde chiaro uniforme, con rade, corte e sottili setole scure, mentre la capsula cefalica è ben più larga del corpo, giallastra e con due aree marrone scuro.

Crescendo il corpo si allunga e si irrobustisce mentre la capsula cefalica non si accresce, e quindi l’impressione di sproporzione della testa rispetto al corpo si attenua avvicinandosi alla fine della prima età, che termina con la prima muta (ultima delle tre foto che seguono).

Larva L2

Alla seconda età la capsula cefalica diventa verde e perde le macchie marroni, allo stesso tempo compare una riga latero-ventrale, da entrambi i lati e che si estende anche sul capo, di colore giallino verdastro. Questa colorazione varierà poco nelle età larvali successive e la ritroveremo fino alla maturità della larva.

Da notare nella prima foto: l’esuvia scura da cui la larva è uscita è visibile all’estremità della venatura fogliare, accanto alla testa del bruco, mentre la capsula cefalica della prima età è vicina all’estremità posteriore della larva, e tra poco cadrà a terra. Nella seconda foto la larva si dedica al primo pasto della seconda età consumando l’esuvia da cui è fuoriuscita.

Sia la larve di prima età, nella fase che precede la muta, che quelle di seconda rimangono sulla vena centrale della foglia nelle pause tra fasi successive di alimentazione, consumandola progressivamente ai lati senza intaccare il proprio supporto, lungo il quale risultano ben poco visibili, anche a causa della loro colorazione e della loro completa immobilità a riposo.

Come si vede chiaramente nella prossima foto, la colorazione ventrale e quella della capsula cefalica sono molto vicine al colore della foglia, mentre quella dorsale ha dei toni più azzurrini e delle linee longitudinali biancastre.

Larva L3

La colorazione alla terza età è praticamente quella che la larva manterrà fino alla maturità: colorazione ventrale, delle zampe, della capsula cefalica e dell’estremità addominale lato dorsale verde, colorazione dorsale verde/azzurro con quattro righe biancastre longitudinali poco più chiare, e una banda sottile latero/ventrale per parte, formata da porzioni gialle e bianche poco contrastanti tra loro, che si spinge anche sui lati della capsula cefalica. Tale banda è separata dalla colorazione dorsale da una linea nera molto sottile.

Solo sul primo segmento toracico la linea chiara è separata dalla colorazione ventrale da un corto e sottile segmento viola, a volte assai indistinto.

Le larve L3 sono ben poco visibili allineandosi alle foglie sottili di alcuni salici, come il salice rosso (Salix purpurea L.). Nella terza delle prossime tre foto la larva è in muta verso la quarta e ultima età.

Larva L4

All’ultima età larvale diminuisce il contrasto tra la colorazione dorsale e quella ventrale, e le larve mature si possono presentare sia con una colorazione tendente al verde/giallastro sia all’azzurro.

In posizione di riposo, ma soprattutto quando viene disturbata, la larva solleva la porzione anteriore del corpo assumendo una posizione tipica di questa specie, visibile nella prima e quarta delle prossime foto.

Alla fine della quarta età il colore di fondo si scurisce, le linee sottili dorsali virano al rosa/viola: la larva scende a terra e cerca, di norma tra le foglie cadute e il primo strato di terriccio, un luogo adatto per trasformarsi in pupa.

Pupa

La larva costruisce la sua camera pupale sia avvicinando e fermando con la seta dei pezzi di detriti vegetali e di foglie secche, sia realizzando un bozzolo utilizzando terra e sassolini. In entrambi i casi l’interno del bozzolo, pareggiato con la seta, sarà liscio e sufficientemente morbido da non provocare malformazioni alla futura pupa.

Apriamo con la massima cautela, dopo almeno una settimana dalla sua realizzazione e per mezzo di forbici appuntite, uno di questi bozzoli per osservare la pupa: a sinistra, oltre la fine dell’addome, si intravede l’esuvia larvale da cui la pupa è uscita. Nella prima foto, ventrale, si osservano a destra gli astucci alari, mentre la vista della seconda foto è dorsale.

Maschio adulto.

Femmina adulta.

Maschio adulto.

Maschio adulto.

Maschio adulto.

Maschio adulto.

Durante l’accoppiamento il maschio si sospende unendosi alla femmina e rimane così per diverse ore, anche per una notte intera, e la coppia così formata è decisamente criptica: tutto sembra tranne due falene in accoppiamento, e visti dal dorso (seconda foto tra le successive) si direbbero un rametto di legno.

Accoppiamento, femmina in alto.

Accoppiamento, femmina in alto.

Accoppiamento, femmina in alto.

Accoppiamento, dettaglio del maschio.