Euchloe ausonia

di Paolo Mazzei

La protagonista della 59esima uscita della nostra rubrica è Euchloe ausonia (Hübner, [1804]), appartenente ai Pieridae Pierinae Anthocharini e descritta originariamente nel genere Papilio Linnaeus, 1758.

Vola in Italia dalla Liguria e da Bologna verso sud fino alla Sicilia, nel centro-sud dei Balcani (dalla Croazia e Romania fino a tutta la Grecia, isole incluse), in Turchia, Crimea, Russia meridionale, Kazakistan e Kirghizistan. Le popolazioni dell’Iran settentrionale, Asia centrale e Himalaya appartengono probabilmente a specie diverse. Viene anche citata per la Siria occidentale, Libano, Israele e Cisgiordania.

Questa specie ha una storia tassonomica complicata, raccontata nel primo volume di Lepidoptera Papilionoidea della collana Fauna d’Italia (Balletto, Barbero & Bonelli, 2023 – Edagricole): il nome ausonia Hübner, [1804] fu pubblicato nelle figure 582 e 583 del lavoro che descrive la specie, figure visibili su lepiforum.org. Nel testo che descrive la specie, molto stringato e apparso un paio di anni dopo le figure, si afferma che gli esemplari raffigurati provengono dall’Italia e sono conservati, con il nome “Ausonia”, nella collezione dell’abate Mazzola.

f1. Decima Malafede, Roma, 14/5/2021.

Tale collezione purtroppo fu distrutta nel bombardamento del centro di Vienna del 1848 da parte delle forze dell’imperatore Ferdinando I, per reprimere gli insorti che auspicavano la fine del potere del cancelliere Metternich. Non essendo più disponibili gli esemplari tipo su cui era stata descritta la specie, i citati disegni di Hübner non consentivano di definire con certezza a quale delle tre specie del complex ausonia si riferisse il nome “Ausonia” di Hübner, se alla specie occidentale, orientale o di montagna.

Nei lavori più recenti (Back 1979, Tolman & Lewington 1997, Tshikolovets 2011, Balletto et al. 2014, Wiemers et al. 2018) si è raggiunto l’accordo di considerare il nome ausonia associato alla specie orientale, cosa che costituisce un’interpretazione soggettiva delle illustrazioni di Hübner, rafforzata comunque dall’assonanza con i Monti Ausoni, dove è presente appunto la specie orientale delle tre.

Quindi, seguendo queste interpretazioni:

  • la specie che abita l’Italia peninsulare e il cui areale si estende verso est è Euchloe ausonia (Hübner, [1804]), di cui ci occupiamo qui;
  • la specie che si spinge dalla Liguria verso la Francia e la Penisola Iberica è Euchloe crameri Butler, 1869;
  • la specie di montagna (Pirenei, Alpi e fino all’Asia centrale) è Euchloe simplonia (Freyer, 1829).

Da notare che i genitali maschili di Euchloe ausonia, Euchloe crameri e Euchloe simplonia sono praticamente indistinguibili.

In Corsica e Sardegna è poi presente una quarta specie, Euchloe insularis (Staudinger, 1861).

Euchloe ausonia ha due generazioni parzialmente sovrapposte, dall’inizio di marzo a maggio e da maggio all’inizio di luglio. Alle quote più elevate e nelle località molto secche può avere una sola generazione tra aprile e maggio. Si spinge fino ad oltre 1600 m, ma abitualmente vive al di sotto dei 1000 m e soprattutto al di sotto dei 500 m. Vola in praterie e pendici aride e pietrose, in terreni abbandonati con vegetazione pioniera, anche in ambienti periurbani.

Piante alimentari

Le piante alimentari larvali appartengono tutte alla famiglia Brassicaceae e ai generi Iberis, Biscutella, Bunias, Isatis, Aethionema, Rhaphanus e Sinapis. Per la Grecia vengono citati anche i generi Brassica, Hirschfeldia, Sisymbrium e Rapistrum. Le larve non si nutrono di foglie ma solo dei fiori e dei frutti delle piante citate.

f2. Biscutella didyma L., Platýs Gialós, Serifos, Grecia, 23/3/2025.

f3. Biscutella laevigata L., Campo Imperatore, Gran Sasso, L’Aquila, 21/6/2009.

f4. Isatis tinctoria L., Tornimparte, L’Aquila, 25/6/2024.

f5. Bunias erucago L., Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 22/3/2025.

f6. Bunias erucago L., Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 10/4/2025.

f7. Raphanus raphanistrum L., Maccarese, Roma, 10/5/2020.

Uovo

Le uova vengono deposte singolarmente, sul calice dei fiori o sui semi delle piante nutrici. La deposizione è molto rapida, tra uno e due secondi, ma sufficiente per incollare l’uovo alla pianta, resistendo al vento, alla pioggia e a eventuali scossoni non troppo forti: sarebbe interessante studiare la composizione chimica della “colla” naturale a presa rapida che la femmina utilizza.

f8. Tenuta Presidenziale di Castelporziano, Roma, 26/4/2024.

f9. Platýs Gialós, Serifos, Grecia, 23/3/2025.

L’uovo appena deposto è biancastro/azzurrino (f10), e vira all’arancione dopo un paio di giorni dalla deposizione (f11).

f10. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 22/3/2025.

f11. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 25/3/2025.

Larva L1

Le larve di prima età compaiono tra quattro giorni ed una settimana dalla deposizione, in funzione della temperatura. Hanno una colorazione di fondo giallastra con una debole sfumatura che tende al verde, e su ogni segmento corporeo sono presenti otto piccoli tubercoli scuri, ciascuno recante una corta setola nerastra. Si nascondono spesso all’interno del fiore e si nutrono anche dei petali.

Nella prima foto che segue (f12) si vede sia la larva di prima età sia l’uovo da cui è uscita, deposto su Bunias erucago (f10 e f11).

f12. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 27/3/2025.

f13. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 22/3/2025.

Nella figura f15 una larva di prima età (L1) in muta verso la seconda (L2).

f14. Tenuta Presidenziale di Castelporziano, Roma, 26/4/2024.

f15. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 22/3/2025.

Larva L2

La seconda età non comporta grossi cambiamenti a parte le dimensioni che ovviamente sono aumentate: la capsula cefalica è adesso più chiara, più punteggiata di scuro e più o meno dello stesso colore del corpo, per il resto l’aspetto del bruco è molto simile alla prima età ed è efficace per passare inosservato sui fiori delle piante alimentari.

f16. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 22/3/2025.

f17. Tenuta Presidenziale di Castelporziano, Roma, 26/4/2024.

Larva L3

Fin dall’inizio della terza età la larva di questa specie mostra un pallido accenno del pattern che assumerà nelle due età successive: una banda dorsale e due bande laterali leggermente più scure, separate da due linee longitudinali più chiare.

f18. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 25/3/2025.

f19. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 25/3/2025.

Subito prima della muta (f21) la colorazione della larva diventa più vivace, soprattutto sui lati dove si tinge di azzurro, e la vecchia capsula cefalica, che sta per cadere, appare decisamente più scura.

f20. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 1/4/2025.

f21. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 25/3/2025.

Larva L4

Tutte le larve L4 che ho fotografato vengono dall’isola greca di Serifos: la colorazione delle larve di Serifos è leggermente diversa da quelle italiane, come vedremo parlando delle larve mature (L5): per il momento notiamo che sia il dorso che il ventre hanno assunto una tonalità blu/azzurra, con due linee marcate dorso-laterali e altre due latero-ventrali decisamente gialle.

f22. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 22/3/2025.

f23. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 25/3/2025.

f24. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 4/4/2025.

f25. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 4/4/2025.

f26. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 5/4/2025.

f27. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 6/4/2025.

f28. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 25/3/2025.

Larva L5

E siamo arrivati alla maturità larvale, stadio in cui la larva continua ad accrescersi ma non farà più altre mute e si trasformerà poi in pupa.

La colorazione delle larve delle popolazioni italiane di Euchloe ausonia all’ultima età presenta una caratteristica che ne consente la distinzione sia dalle larve della congenere Euchloe crameri, con cui coabita in qualche località della Liguria e del Piemonte, sia da Pontia edusa (Fabricius, 1777) e Pontia daplidice (Linnaeus, 1758): in Euchloe ausonia la colorazione laterale è celeste, decisamente più chiara di quella dorsale che è invece blu, come si vede chiaramente nelle prime cinque foto f30 – f34, provenienti dal centro Italia, mentre nelle tre altre specie appena citate i lati sono praticamente dello stesso blu del dorso, come nella prima foto (f29) che mostra una Pontia edusa.

Inoltre, in Euchloe ausonia il celeste laterale sfuma verso il basso nel bianco, senza una vera e propria banda bianca presente invece in Euchloe crameri.

f29. Larva L5 di Pontia edusa (Fabricius, 1777), Rocca di Papa, Roma, 21/10/2015.

f30. Tornimparte, L’Aquila, 25/6/2024.

f31. Tornimparte, L’Aquila, 25/6/2024.

f32. Tornimparte, L’Aquila, 25/6/2024.

f33. Mercareccia, Terme di Stigliano, Roma, 8/6/2009.

f34. Mercareccia, Terme di Stigliano, Roma, 22/5/2009.

Alcune popolazioni greche, come quella di Serifos, presentano invece caratteri larvali molto meno diversi da Euchloe crameri, ma la distribuzione qui ci aiuta, dato che Euchloe crameri è una specie occidentale e non esiste, per quanto noto fino ad oggi, nella Penisola Balcanica e tanto meno in Grecia.

f35. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 25/3/2025.

f36. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 22/3/2025.

f37. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 22/3/2025.

f38. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 22/3/2025.

f39. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 22/3/2025.

f40. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 22/3/2025.

f41. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 9/4/2025.

f42. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 9/4/2025.

f43. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 9/4/2025.

Pupa

Per impuparsi la larva, come quelle di tutte le altre specie europee appartenenti ai pieridi e a molti papilionidi (vedere ad esempio Gonepteryx rhamni e Papilio machaon), fila, su un supporto che spesso è la stessa pianta alimentare su cui si nutriva o un’altra pianta nelle immediate vicinanze, un cuscinetto di seta, ci si fissa con le pseudo-zampe all’estremità posteriore del corpo, fila un cinto dorsale e ci si appoggia, rimanendo sospesa in una tipica posizione arcuata, che precede la trasformazione in pupa.

La colorazione della larva, in questa fase di pre-pupa, cambia in modo evidente: le linee longitudinali gialle si frammentano e si riducono, il colore di fondo si scurisce e assume tonalità dal grigio al violaceo al rosa. Nel frattempo il corpo si accorcia, le zampe perdono la loro funzionalità e la larva si trasforma progressivamente in pupa all’interno del suo involucro larvale, del quale si libererà ben presto.

f44. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 25/3/2025.

f45. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 25/3/2025.

f46. Mercareccia, Terme di Stigliano, Roma, 11/6/2009.

Appena si è sfilata dall’esuvia larvale, la pupa assume in breve tempo la sua forma caratteristica, che in questo caso prevede una proiezione conica verso l’avanti con la punta appena arrotondata.

Nelle prime ore i suoi disegni e la sua colorazione ricalcano grosso modo quelli della fase di pre-pupa: le prime tre foto (f47 – f49) mostrano un colore di fondo giallo/verdastro e le due successive (f50, f51) sul viola. Dopo tre o quattro giorni quelle che erano sul viola diventano nocciola chiare, con un tratto più scuro al bordo inferiore degli astucci alari (f52, f53) , mentre le giallo/verdastre mantengono più o meno il loro colore.

f47. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 25/3/2025.

f48. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 27/3/2025.

f49. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 27/3/2025.

f50. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 13/4/2025.

f51. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 13/4/2025.

f52. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 18/4/2025.

f53. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 18/4/2025.

f54. Mercareccia, Terme di Stigliano, Roma, 14/6/2009.

Qualche giorno prima della schiusa gli astucci alari delle pupe si colorano di giallo, mostrando in trasparenza l’ala in via di sviluppo (f55, f56).

f55. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 1/4/2025.

f56. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 3/4/2025.

Dopo un ulteriore paio di giorni fanno la loro comparsa le macchie scure della pagina superiore delle ali anteriori: ancora un giorno e l’adulto sfarfallerà.

f57. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 3/4/2025.

f58. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 3/4/2025.

f59. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 4/4/2025.

f60. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 4/4/2025.

f61. SIC Monte Calvo e Monte Calvilli, Frosinone, 28/5/2006.

f62. Oasi Lipu Castel di Guido, Roma, 2/6/2019.

L’ala posteriore di entrambi i sessi presenta, sul margine superiore, un angolo caratteristico, evidenziato nella figura f63 da una freccia rossa, che rende il profilo dell’ala posteriore sub-trapezoidale e che consente di differenziare questa specie ed Euchloe crameri da Iberochloe tagis (Hübner, [1804]), presente in Italia nel Sud del Piemonte ed in alcune località toscane, che invece ha un profilo alare nettamente più arrotondato.

f63. Colli del Vivaro, Roma, 22/8/2006.

f64. Rocca di Papa, Roma, 26/2/2020.

f65. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 22/3/2025.

f66. Mèga Livádi, Serifos, Grecia, 24/4/2019.

f67. Mèga Livádi, Serifos, Grecia, 2/4/2018.

f68. Mèga Livádi, Serifos, Grecia, 2/4/2018.

f69. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 3/4/2025.

f70. Ág. Ioánnis, Serifos, Grecia, 3/4/2025.