Pseudozarba bipartita

di Paolo Mazzei

Pseudozarba bipartita, descritta dall’entomologo, botanico e medico tedesco Gottlieb August Wilhelm Herrich-Schäffer nel 1850, è un piccolo rappresentante della piccola sottofamiglia delle Eustrotiinae, che appartiene alla grande famiglia dei Noctuidae. È una specie circummediterranea, presente soprattutto sulle coste, ma distribuita anche nella parte meridionale del continente africano.

Nell’estate del 2018, quando ho allevato questa specie per la prima volta, la larva non era nota, e nemmeno le piante alimentari larvali.

Esattamente nello stesso periodo anche Christian Siegel, entomologo austriaco con cui sono in contatto da diversi anni, l’ha allevata su diverse graminacee, da uova ottenute da femmine trovate in natura ad Is Arutas (Oristano), in Sardegna, e alcune delle sue foto sono presenti in questa pagina.

Ad agosto del 2018 ero nell’isola greca di Serifos, appartenente alle Cicladi, dove questa specie è assai frequente e capita spesso di trovare individui attratti dalle luci delle case, e soprattutto dalle mie lampade al mercurio. Non sapendo nulla della sua pianta alimentare larvale, ho cercato informazioni riguardanti le sue parenti più strette della sua stessa sottofamiglia, in particolare le specie del genere Deltote Reichenbach, 1817: si nutrono tutte di graminacee (Poaceae). Bene, ho considerato questa informazione come un buon punto di partenza per fare un tentativo.

Intorno alla casa dove stavo, nei luoghi più umidi dove ci si sciacquava con l’acqua dolce al ritorno dalla spiaggia, c’erano un bel po’ di pianticelle, verdi e in salute al contrario della maggior parte della vegetazione dell’isola in agosto, di una graminacea, una specie del genere Setaria. Ho preso una decina di piantine, le ho messe con le radici e la parte bassa del fusto in un contenitore con acqua, ho messo il contenitore con le piantine in una gabbietta in tulle, e ho introdotto due femmine.

Le due foto successive, fatte la mattina seguente, mostrano il risultato.

Spesso le deposizioni multiple con densità elevata di uova sono il risultato dello spazio ristretto e della penuria di foglie della cattività. Per capire come avviene la deposizione in condizioni naturali bisognerebbe trovare le uova già deposte in natura.

E infatti, controllando all’esterno le foglie della Setaria una a una, sono venute fuori due uova deposte singolarmente, su due foglie diverse, da femmine libere, che ho poi allevato singolarmente e separatamente per avere la certezza della corretta determinazione:

Le larve appena schiuse, e quindi alla prima età, hanno una ornamentazione a banda trasversali chiare e scure, che tende a sbiadire con l’alimentazione e la crescita.

Tendono a rifugiarsi, soprattutto di giorno, tra le cariossidi e le ariste delle piante alimentari.

Alla seconda età le linee longitudinali tendono a prevalere sulle bande trasversali, dando alle larve un aspetto più rigato; la loro attività rimane soprattutto notturna.

Alla terza età il pattern delle larve cambia poco, aumentano solo le dimensioni. Nella prima delle due foto che seguono si nota come, delle quattro coppie di false zampe addominali normalmente presenti nei Noctuidae, in questa specie ve ne siano solo due: questa caratteristica rimarrà costante per l’intero sviluppo larvale.

Il colore di fondo comincia a scurirsi alla quarta età, e non si apprezzano più le bandi trasversali presenti in ciascun segmento alle età precedenti.

La quinta età larvale è l’ultima prima della trasformazione in pupa: la larva raggiunge le sue massime dimensioni, pari a circa 3 cm. Il pattern si scurisce ulteriormente e l’area latero-ventrale chiara mostra una sfumatura tendente al rosa.

Alla fine della quinta età la colorazione della larva vira al bruno, l’alimentazione cessa e la larva scende a terra e cerca un posto dove interrarsi. Non scende in profondità ma si costruisce una celletta pupale di terra abbastanza robusta subito al di sotto della superficie del suolo, rifinendola e irrobustendola all’interno con la sua seta

Aprendo la celletta pupale e tagliando con attenzione la parte di seta, si può osservare la pupa, lunga poco meno di 9 mm e molto simile alla maggior parte delle altre pupe delle specie appartenenti alle Noctuidae Eustrotiinae.

Il cremastere, visibile nella foto successiva, presenta sei gancetti in totale, due esterni più lunghi e quattro interni più corti.

cremastere

Le prossime quattro foto mostrano altrettanti adulti, tutti dell’Isola di Serifos. Il pattern alare è caratteristico e poco variabile, e non ci sono in Europa specie che si possano confondere con Pseudozarba bipartita.

Le tavole seguenti consentono di valutare, a confronto, le dimensioni:

  • della larva di questa specie alla schiusa e a ognuna delle quattro mute che separano le cinque età larvali;
  • dell’uovo e della pupa.