Dysgonia torrida e algira

di Paolo Mazzei

Questa storia comincia 30 anni fa: vivevo a Roma, avevo un giardino e tenevo in vaso un paio di piante di ricino (Ricinus communis, Euphorbiaceae); ogni anno, all’inizio dell’estate e spesso anche in settembre inoltrato, comparivano, sulla pagina inferiore delle foglie, dei bruchi allungati e notevolmente criptici, che, per la curiosità di scoprire cosa ne sarebbe uscito fuori, allevai in casa usando le foglie di ricino come pianta alimentare (perdonatemi la qualità non eccelsa di queste due foto, ma sono scansioni di vecchie diapositive del 1990).

L’adulto che si sviluppò dai bruchi era, senza ombra di dubbio, una Dysgonia (Erebidae, anche se all’epoca erano ancora considerate Noctuidae): l’anno successivo (1991) uscì il secondo volume dei Noctuidae della Fauna d’Italia, di Emilio Berio, che citava Dysgonia torrida come “non riportata” in Italia, oltre ad avere “Stadi preimmaginali, biologia, ecc. sconosciuti”; ritenendo assai improbabile che una specie così regolare e frequente addirittura dentro Roma potesse essere così poco conosciuta, mi convinsi che si trattava di Dysgonia algira.

larva di Dysgonia torrida

Larva di Dysgonia su ricino.

adulto di Dysgonia torrida

Adulto di Dysgonia, dalla larva della foto precedente.

Torniamo al presente, o meglio a quattro anni fa, nel 2016: vivevo, e vivo adesso, sotto Rocca di Papa, il giardino è parecchio più grande, e i ricini sono sempre presenti. E sui ricini, il 14 luglio 2016, ritrovo, cercando di notte con la torcia, tre larve, una alla seconda e due alla terza età, che hanno tutta l’aria di essere la stessa specie fotografata 26 anni prima: quindi Dysgonia algira? Non volendo sacrificare ulteriori foglie di ricino e trovando, in letteratura, che la principale pianta alimentare di questa specie è il rovo (Rubus fruticosus), provo a dare da mangiare, alla prima larva trovata, delle foglie di rovo, ma senza successo: la larva si mette a girare senza sosta nel contenitore senza mangiare assolutamente nulla. Ma, appena aggiungo del ricino, ci si getta sopra all’istante come a voler dire “ma se mi hai trovato sul ricino ci sarà stato un motivo”.

Già, un motivo: cerco su un testo più recente, Lepidotteri Eteroceri d’Italia, Noctuidae vol. 1, del 2008, di Bertaccini, Fiumi, Parenzan & Zilli; Dysgonia torrida viene riportata in Italia, anche se nel Lazio solo in “vecchie raccolte”, e, tra le piante alimentari di entrambe le specie, algira e torrida, vengono riportate sia Rubus che Ricinus. Però Rubus è dato come pianta alimentare preferita per D. algira, strano che non l’accetti…

Ricino, Ricinus communis

Ricino (Ricinus communis, Euphorbiaceae).

larva L2 di Dysgonia torrida

Larva L2 su ricino.

larva L3 di Dysgonia torrida

Larva L3 su ricino.

larva L4 di Dysgonia torrida

Larva L3 su ricino.

Una decina di giorni prima avevo trovato, stavolta sul rovo, di notte con la torcia, una larva che immaginavo, ovviamente, fosse Dysgonia algira; avevo appena liberato tutti i bordi del giardino dai rovi e quindi, data l’esperienza passata 26 anni prima, ritenevo che il ricino fosse un buon sostituto del rovo, senza doverlo andare a cercare nei dintorni in piena notte. La mattina dopo, identica storia ma a rovescio: il bruco girava freneticamente disdegnando il ricino e cercando il suo beneamato rovo.

larva L4 di Dysgonia algira

Larva di Dysgonia su rovo (Rubus fruticosus).

larva L4 di Dysgonia algira

Dettaglio della capsula cefalica della larva trovata sul rovo.

larva di Dysgonia torrida

Dettaglio della capsula cefalica di una delle tre larve trovate sul ricino.

Riassumendo:

  • tre larve trovate sul ricino, almeno una delle quali rifiuta il rovo
  • una larva trovata sul rovo, che rifiuta il ricino
  • l’ornamentazione della capsula cefalica, e in particolare la coppia di macchie bianche sommitali, separate ciascuna in due macchie distinte nelle larve del ricino ma non in quella del rovo.

Si comincia ad intuire che abbiamo a che fare con due specie diverse.

Comunque le allevo, per vedere se gli adulti possono darci una mano a chiarire il quadro.

La prima a nascere, il 24 luglio 2016, dalla larva trovata sul rovo: non credo ci siano dubbi sulla determinazione, è una Dysgonia algira.

adulto di Dysgonia algira
adulto di Dysgonia torrida

Le tre larve trovate sul ricino sfarfallano tra l’otto e il dodici agosto 2016: visibilmente più grandi della Dysgonia algira precedente, confrontandole con le (poche) foto reperibili in rete, hanno un aspetto decisamente da Dysgonia torrida, e sono tra l’altro abbastanza simili all’adulto del 1990, che, a questo punto, direi proprio che fosse una Dysgonia torrida.

adulto di Dysgonia torrida
adulto di Dysgonia torrida
Dysgonia algira (sx) e torrida (dx)

Provo a schematizzare, con queste due foto, una differenza abbastanza evidente tra gli adulti delle due specie. Il bordo basale della banda chiara mediana:

  • in Dysgonia algira (prima foto, a sinistra) possiede un angolo, verso la metà della banda, che raccorda due segmenti quasi rettilinei;
  • in Dysgonia torrida (prima foto, a destra) forma un arco o, se presenta un angolo, tale angolo (frecce rosse nella seconda foto) è situato ad un quarto circa della lunghezza della banda partendo dal bordo interno dell’ala, e non a metà.

Inoltre Dysgonia torrida è mediamente di dimensioni nettamente maggiori rispetto a Dysgonia algira.

Da notare che l’individuo a sinistra nella prima foto è, ad ali chiuse, la Dysgonia algira nata dalla larva trovata sul rovo, e che i tre individui della seconda foto sono, ad ali chiuse, gli adulti sfarfallati dalle tre larve trovate sul ricino.

Tutto questo ci porterebbe a ipotizzare che:

  • Dysgonia algira si nutre di rovo ma non di ricino;
  • Dysgonia torrida si nutre di ricino ma non di rovo.
Dysgonia torrida
larva matura di Dysgonia torrida

A fine settembre dello stesso anno 2016, trovo altre due larve mature (L4) sui ricini, da cui sfarfallano altre due Dysgonia torrida.

Nonostante tutta questa attività intorno ai ricini da parte di questa specie, nessun adulto è mai stato attirato dalla lampada al mercurio quasi sempre accesa a poche decine di metri di distanza, mentre le Dysgonia algira sono decisamente numerose e, tra giugno e settembre, arrivano frequentemente alla luce, spesso due o tre individui diversi nella stessa serata.

larve mature di Dysgonia torrida

Due anni dopo, il 25 luglio 2018, trovo sui soliti ricini tre uova, che a questo punto ritengo essere di Dysgonia torrida, ed è proprio così: le larve ottenute dalle tre uova si nutrono di ricino e rifiutano ostinatamente il rovo, tutte e tre, nonostante avessi spostato due delle uova su una foglia di rovo, per cercare di evitare improbabili legami con la pianta su cui erano state deposte. E gli adulti che ne derivano sembrano proprio Dysgonia torrida, in base ai caratteri che abbiamo visto prima.

uovo di Dysgonia torrida
uovo di Dysgonia torrida
uovo di Dysgonia torrida

Il 27 luglio schiude la prima larva L1: visibile con difficoltà sulla pianta quando, soprattutto durante il giorno, se ne sta immobile sulla pagina inferiore delle foglie, spesso allungata sulle nervature o sul bordo delle foglie.

larva L1 di Dysgonia torrida
larva L1 di Dysgonia torrida
larva L2 di Dysgonia torrida

Larva L2, su ricino, 30 luglio 2018

larva L3 di Dysgonia torrida

Larva L3, su ricino, 4 agosto 2018

pupa di Dysgonia torrida
pupa di Dysgonia torrida

La pupa è parzialmente ricoperta da una sostanza pruinosa, come diverse altre specie di Erebidae; si impupa, dopo aver tessuto un bozzolo rado, a terra nello strato superficiale di detriti vegetali.

E siamo arrivati all’ultima puntata, per ora, con una ulteriore sorpresa: sul melograno (Punica granatum) in giardino, verso metà luglio 2019, noto diverse foglie apicali mangiate, ma non trovo il colpevole. Ci torno la notte con la torcia e vedo, cercando una decina di minuti, sei larve di una Dysgonia intente a cibarsi delle foglie; dall’ornamentazione della capsula cefalica mi sembrano decisamente D. torrida. Le prendo, e provo ad allevarne due sul melograno, due sul ricino e due sul rovo.

Il rovo non piace per niente, mentre il ricino viene accettato senza problemi.

larva di Dysgonia torrida su melograno
larva di Dysgonia torrida su melograno
larva di Dysgonia torrida su melograno

Gli adulti sono Dysgonia torrida; questi i due derivanti dalla due larve allevate sul melograno, con la fascia chiara mediana abbastanza stretta.

adulto di Dysgonia torrida
adulto di Dysgonia torrida

Aggiorniamo le ipotesi precedenti:

  • Dysgonia algira si nutre di rovo ma non di ricino;
  • Dysgonia torrida si nutre di ricino e melograno ma non di rovo.

In letteratura trovo, come citazioni delle tre piante di cui si è parlato, nell’ordine in cui sono citate:

Berio, 1991 – Fauna d’Italia, Lepidoptera, Noctuidae II:

  • Dysgonia algira: rovo, melograno
  • Dysgonia torrida: sconosciute

Bertaccini, Fiumi, Parenzan & Zilli, 2008 – Lepidotteri Eteroceri d’Italia, Noctuidae vol. 1:

  • Dysgonia algira: rovo, ricino, melograno
  • Dysgonia torrida: ricino, melograno, rovo

Leraut, 2019 – Papillons de nuit d’Europe, Volume 5, Noctuelles 1:

  • Dysgonia algira: rovo, melograno (Punica, Lythraceae), ricino
  • Dysgonia torrida: melograno (? Malus granatum, Rosaceae), ricino

Ci resterebbe da capire cosa ne pensa Dysgonia algira del melograno, e, con l’occasione, si potrebbe irrobustire l’ipotesi che questa specie rifiuti il ricino, verificata su un’unica larva trovata già alla penultima età, ma per capirlo avremmo bisogno di uova di questa specie e conseguentemente di larve di prima età, ed è proprio quello che sto cercando di ottenere in questi giorni, finora senza successo: alle mie luci in giardino per ora sono arrivati solo maschi.

Per completezza, cito tutte le località dove sono state trovate, a qualsiasi stadio di sviluppo, esemplari di Dysgonia torrida:

  • Roma, via Clemente IX, larve su ricino, luglio 1986, [41.91485, 12.41984]
  • Roma, via Passo del Furlo, larve su ricino, luglio 1990, [41.93071, 12.53676]
  • Mercareccia, Terme di Stigliano, Roma, adulto al lume, 22/05/2009, [42.12545, 12.04566]
  • Rio Fiume, S. Severa, Roma, adulto al lume, 21/06/2016, [42.08344, 11.96368]
  • Via delle Calcare, Rocca di Papa, Roma, uova e larve su ricino, larve su melograno, luglio e settembre 2016, luglio 2018 e 2019, luglio, agosto e settembre 2020, [41.76584, 12.69596]
  • S. Marinella, Roma, larva su ricino, trovata da Camillo De Berardinis, agosto 2019, [42.03959, 11.83478]
  • Ceccano, Frosinone, larva su melograno, trovata da Raniero Panfili, luglio 2020, [41.55575, 13.33144]

Forse riusciremo a capire cosa ne pensa Dysgonia algira del melograno (e del ricino): primo agosto 2020, da una femmina di questa specie trovata alla Riserva Naturale Regionale di Macchiatonda ho ottenuto 35 uova, queste delle foto deposte sulla pagina inferiore di foglie di rovo, ma la maggior parte sulla carta da cucina posta sul fondo del contenitore dove ha passato la notte. Le uova appena deposte sono verdine, prive di un pattern definito.

uovo di Dysgonia algira
uovo di Dysgonia algira
uovo di Dysgonia algira
uovo di Dysgonia algira

Dopo uno o due giorni dalla deposizione, le uova si colorano e diventano molto simili a quelle di Dysgonia torrida, trovate sul ricino.

Ed ecco le larve di prima età, appena schiuse.

larva L1 di Dysgonia algira
larva L1 di Dysgonia algira

Prima della schiusa ho diviso le uova in tre gruppi:

  • alle 5 deposte sul rovo ho dato solo foglie di questa pianta;
  • le 30 deposte sulla carta sono state divise in due gruppi di 15 uova ciascuno, a uno dei quali ho dato solo foglie di ricino mentre all’altro solo foglie di melograno.

Le 15 larve che avevano a disposizione solo il ricino si sono rifiutate di mangiarlo per i tre giorni in cui ho fatto durare l’esperimento, continuando a girare per il contenitore e finendo per appendersi con un filo di seta al coperchio senza toccare cibo. A quel punto mi sono impietosito e le ho passate sul rovo.

Delle 15 larve che avevano a disposizione solo il melograno, cinque hanno cominciato a mangiarlo dopo un po’ meno di 24 ore, altre durante la seconda giornata.

Le 5 larve nel contenitore con il rovo si sono fermate subito sulle foglie, senza tentennamenti.

Seguiamo lo sviluppo delle larve: alla seconda età compaiono le due macchie bianche alla sommità della capsula cefalica, e le larvette sono ben poco visibili, essendo lunghe e sottili e allineandosi di solito alla venatura centrale della pagina inferiore delle foglie di rovo e melograno, o rimanendo sui rametti più sottili.

larva L2 di Dysgonia algira
larve L2 di Dysgonia algira
larva L2 di Dysgonia algira

Alla terza età acquistano praticamente la colorazione che conserveranno fino alla maturità; di giorno sono inattive e immobili, e aspettano le ore notturne per alimentarsi.

larva L3 di Dysgonia algira

Larva L3 su rovo.

larva L3 di Dysgonia algira

Larva L3 su melograno.

Una carrellata di larve di quarta età, su rovo e melograno. L’accrescimento è leggermente più rapido sul rovo: quando tutte le larve alimentate con rovi si erano già impupate, oltre la metà di quelle alimentate con melograno ancora si nutrivano. La mortalità, in condizioni di cattività, è stata nulla per entrambi i gruppi di larve.

larva L4 di Dysgonia algira

Larve L4 su rovo:

larva L4 di Dysgonia algira
larve L4 di Dysgonia algira
larva L4 di Dysgonia algira

Larve L4 su melograno:

larva L4 di Dysgonia algira
larva L4 di Dysgonia algira
larva L4 di Dysgonia algira

La pupa di Dygonia algira è molto simile a quella di Dysgonia torrida, nonostante le minori dimensioni, e anche la modalità di impupamento è identica, utilizzando un bozzolo tra i detriti a terra, più di rado tra le foglie delle piante alimentari.

pupa di Dysgonia algira
pupa di Dysgonia algira
adulto di Dysgonia algira
adulto di Dysgonia algira

Il primo adulto è sfarfallato il 23 settembre 2020, a poco più di 50 giorni dalla deposizione delle uova (primo agosto).

In conclusione, si possono riformulare le ipotesi precedenti come segue:

  • Dysgonia algira si nutre di rovo e di melograno ma non di ricino; il melograno è stato accettato come pianta alimentare in cattività, ma non sono mai state trovate né uova né larve su questa pianta. Il rovo dovrebbe quindi essere la pianta alimentare preferita in natura, quantomeno nell’Italia centrale.
  • Dysgonia torrida si nutre di ricino e melograno ma non di rovo. Su entrambe le piante alimentari sono state trovate larve di questa specie, anche se il numero di larve trovate sul ricino è molto maggiore di quelle trovate sul melograno: ma è difficile quantificare questa differenza, dato che le due piante sono molto diverse e la visibilità delle larve può variare di conseguenza. Sembra comunque che il ricino sia, qui da noi, la pianta prediletta.